31.7.13

Il Dono

Michelangelo Frammartino
Italia, 2003
80 minuti


"Il dono è stato girato in un antichissimo paese, situato sulla costa ionica, da cui proviene la mia famiglia. Le quattro volte in un paese situato a mezzora di là, ed in altri due, distanti parecchie centinaia di kilometri. Nel primo caso, la scelta della Calabria era una reazione contro la difficoltà che c’era nel girare a Milano: i vincoli burocratici … Corrispondeva ad un bisogno di libertà."
- Michelangelo Frammartino
 

28.7.13

Totem

Jessica Krummacher
Germania, 2011
86 minuti


La giovane Fiona, rimasta orfana, viene assunta come collaboratrice domestica e bambinaia da una benestante famiglia di Bochum, nella regione della Ruhr. In un primo momento la vita scorre tranquilla e le giornate sono scandite da regole e rituali impostati con precisione. Tutto normale insomma, finchè l'integrità del nucleo famigliare non inizia a sfaldarsi facendo emergere contrasti, nevrosi, sottili rancori e perversioni che prendono forma tra ogni singolo individuo. Le turpitudini  radicate all'interno di una borghesia perbenista si rivelano progressivamente, riversandosi su Fiona e portandola infine, al compimento di un gesto estremo...

25.7.13

Echi #5 | Quelle finestre sulla Giudecca

Nero Veneziano (Ugo Liberatore)
Italia, 1978
89 minuti


"e quando saranno finiti i mille anni, Satana verrà sciolto e uscirà dalle tenebre per sedurre le genti che sono ai quattro angoli della Terra"
- Apocalisse 20-7

Sarebbe stato forse più appropriato l'inserimento nella sezione Digressioni, visto che questo curioso e vecchio film di Ugo Liberatore, poco o nulla c'entra con "visioni sospese o cinema dell'assenza" essendo puro film di genere e più precisamente, cinemabis: cioè quell'espressione utilizzata oggi per descrivere tutti quei film catalogati di serie (dalla B alla Z, dall'horror al poliziottesco, dall'erotico alla commedia sexy) realizzati tra gli anni '60/'80 con budegt ridottissimi (ma veramente tanta passione), divenuti col tempo dei cult e destinati al pubblico più popolare.

21.7.13

Lo Spirito dell'alveare (El Espiritu de la Colmena)

Victor Erice
Spagna, 1973
94 minuti


"Se sei suo amico, puoi parlargli quando vuoi. Chiudi gli occhi e chiamalo."

Spagna, anni '40. In un paesino dell'altopiano castigliano, un cinematografo ambulante proietta con grande successo il celebre Frankenstein di James Whale. Tra il pubblico vi è la piccola Ana che resta impressionata dalla figura del mostro e soprattutto, dalla scena in cui esso viene ucciso dopo il ritrovamento del cadavere di una bambina con cui stava giocando. La sorella maggiore Isabel, confida ad Ana che in realtà il mostro non è morto ("perchè nel film è tutta finzione") ma che si nasconde in un casolare abbandonato della zona. La piccola crederà quindi di ritrovarlo quando, durante una delle sue perlustrazioni al casolare, incontrerà un repubblicano ferito...

18.7.13

Tracce #7 | La linea

A Sor (Benedek Fliegauf)
Ungheria, 2004
10 minuti


La sezione Tracce di questo blog, nasceva con l'intento di segnalare opere minori e misconosciute (per lo più cortometraggi) sia di autori emergenti, sia di quelli già affermati all'interno dei circuiti festivalieri e non solo. La prima traccia, L'ipnosi di Benedek Fliegauf, emergeva dai trascorsi dell'ungherese evidenziandone l'inquietante Hypnos, nel quale riscontrai immediatamente una costruzione formale molto simile a quello che tuttora considero il suo miglior film, Dealer. All'epoca però mancavano all'appello parecchi lavori, tra cui questo A Sor, ancor più radicale nella forma e ulteriormente vicino al lungometraggio del 2004, realizzato tra l'altro nello stesso periodo. Come per Hypnos, le informazioni in rete scarseggiano e non se ne ricava nulla al di fuori dell'esile quesito: Cosa succede ai bambini che vengono dimenticati a scuola dai genitori?

14.7.13

Aita

José Maria de Orbe
Spagna, 2010
82 minuti
  
Un'antica dimora basca del tredicesimo secolo, logorata nel tempo e avvolta nel silenzio del parco circostante. L'anziano custode addetto alla sua manutenzione ne subisce irrimediabilmente gli influssi reconditi...

“Io non guardo quasi mai film, soprattutto quelli mainstream. Sono solo la solita storia presentata in modo diverso. Giocano con i sentimenti degli spettatori e li manipolano.”  
- José Maria de Orbe

9.7.13

Bestiaire

Denis Coté
Canada, Francia, 2012
72 minuti


Ne cinema di finzione, ne puro documentario, ma un acuto riflesso del mezzo cinematografico. Bestiaire, presentato nella sezione Forum della 62a Berlinale e al Sundance, è un'opera di reciproche osservanze; l'occhio dell'uomo/cinepresa esplora il regno animale catturando lo sguardo dei suoi esemplari e l'animale ricambia secondo la sua indole: incuriosito (lo struzzo) o sonnolento (il bovino). Un'introspezione ricca di raffinatissimi dettagli quella di Cotè, che sveste la bestia mettendone a nudo oltre che l'istinto, le emozioni, aprendo così un varco percettivo nella mente dello spettatore che lo obbliga a chiedersi, osservando l'animale che lo osserva, cosa stia pensando in quel preciso istante.

6.7.13

Le Monde Vivant

Eugene Green
Belgio, Francia, 2003
71 minuti


“Cosa si prova ad essere liberi?”
“Gioia”

Ci sono film, che per una molteplice serie di caratteristiche o sensazioni del tutto soggettive, invogliano ad una loro visione preferibilmente durante le notti estive. Nel mio caso penso magari ai tempi (beati tempi!) di certe programmazioni tv nella fascia notturna (Ghezzi escluso naturalmente) che proponevano un'interessante scelta di pellicole, prevalentemente di genere ed alquanto rare (mi viene in mente ad esempio Nero Veneziano, del nostro Ugo Liberatore), oppure a quelle ambientazioni, tra il gotico e il rurale, che caratterizzavano il cinema di Jean Rollin e di cui, alcuni flebili tratti si possono ritrovare anche in questo film di Eugene Green, presentato nella Quinzaine des realisateurs a Cannes 2003 e curiosamente co-prodotto dai Dardenne Brothers per Les Films du Fleuve.