29.5.13

Madre e Figlio

Aleksandr Sokurov
Russia, 1997
78 minuti

"E' bello vivere quì, non è vero?"
"Sì, è vero... però c'è qualcosa che mi opprime sempre."


Ecco, proprio questa frase diciamo che rispecchia, almeno in parte, il mio rapporto con il cinema di Aleksandr Sokurov. Premetto che conosco ben poco della sua ricca filmografia e quelle rare pellicole che ho avuto modo di vedere fino ad ora, si sono rivelate a tratti convincenti o meno; per l'appunto, opere tanto affascinanti (Arca Russa, per esempio), quanto il più delle volte estremamente malinconiche. Ma il caso in questione ripaga decisamente delle ultime cose viste... Un grazie all'acuta segnalazione del sempre attento poor yorick

25.5.13

Tejùt (Milky Way)

Benedek Fliegauf
Ungheria, 2007
75 minuti


"Un punto di vista orbitale che ci permette di vedere il posto dove viviamo com’è realmente: un pianeta in uno spazio infinito. Nel film non ci sono città, campagne, conflitti politici, bensì la biosfera, i paesaggi senza tempo ed esseri strani e misteriosi che vivono in noi: noi stessi".
- Benedek Fliegauf

Quell'occhio impresso sul poster, che affiora dalla superficie lattea, è il nostro occhio che si dischiude in orizzonti illimitati. E' uno sguardo volto alla Madre Terra, al suo ciclo temporale e alle forme viventi che in essa si muovono, lentamente, assorte in azioni di ordinaria quotidianietà, a volte incomprensibili, a volte bizzarre.

22.5.13

Echi #3 | Pierre Clémenti

Visa de Censure n°X (Pierre Clémenti)
Francia, 1967
42 minuti

"Incontro tra l'immagine e le pulsioni psichedeliche colorate di quell'epoca livemente acida... Desiderio di ritrovare il canto delle origini, immagini che si iscrivono fino a noi come un doppio e che ci fanno segno. A tastoni nella camera nera dalle idee multinazionali, io fremo e balbetto. Cinema dell'interno e dell'esterno, di ciò che è dietro e di ciò che è dentro... Faccia a faccia con lo specchio magico dalle multiple visioni, ritrovo il filo della mia memoria e schiudo in un attimo l'album di famiglia, di nascita e di morte. Davanti a questo torrente di impressioni multicolore, cartoni animati, rianimati dalla passione e l'amore dell'uomo dalla valigia di cartone, agitavo le mie grandi forbici e tagliavo e ritagliavo come uno scultore ispirato di fronte alla sua prima opera. Cascate di immagii riemerse dal cuore del tempo, l'istante in cui tutto si capovolge, sala di montaggio di un battello ebbro...

19.5.13

Watchtower (Gozeltme Kulesi)

Pelin Esmer
Turchia, Germania, Francia, 2012
96 minuti


Il nuovo cinema turco è una delle realtà più interessanti dell'ultimo decennio, vera e propria fucina di talenti in continua crescita, autori che hanno saputo distinguersi attraverso storie di quotidiano realismo, sfoggianti tutto il loro fascino, tra ambientazione (notevole la fotografia dai colori accesi che si può riscontrare nella maggior parte di queste produzioni) e cultura popolare, ma anche trascendendo, occasionalmente (vedi Erdem o Kaplanoglu), in immagnifici territori metafisici (Kosmos / Sut). Senza bisogno comunque di dover oltrepassare la soglia del razionale, possiamo aggiungere alla lista Pelin Esmer, nata ad Istanbul nel 1972 e già nome di un certo rilievo all'interno dei circuiti festivalieri, dove si è portata a casa una discreta manciata di premi grazie anche a questo Gozeltme Kulesi, seconda incursione nel cinema di finzione al di fuori dell'ambito documentaristico con cui ha iniziato la carriera.

14.5.13

Paraisos Artificiales

Yulene Olaizola
Messico, 2011
83 minuti


Chiusa la parentesi "case possedute", meglio ricatapultarci in paesaggi imperturbabili, sicuramente più appaganti.
Luisa, una giovane donna affetta da dipendenza da Chiva (eroina), prende alloggio in un piccolo hotel situato sulla costiera ecologica di Los Tuxtlas (Veracruz),  con la speranza che la tranquillità di quel luogo possa condurla verso la via di un tentato recupero, cosa che non è riuscita a portare a termine a Città del Messico. Tra i pochi abitanti che popolano la zona conosce Salomon, un contadino sulla sessantina, vedovo, dedito ad alcol e marijuana e con cui la ragazza instaura subito un rapporto di complicità...

12.5.13

Digressioni #1 | Le Case (1981 - 2013)

Per un attimo ci ho creduto...

Il week-end si preannunciava al meglio, i cinque ragazzi erano decisi a divertirsi nello chalet sperduto nel cuore della foresta. Naturalmente i due ragazzi e le loro graziose amiche avrebbero dovuto diffidare di tutti quegli strani eventi; chiaramente non sarebbero dovuti scendere nella cantina, però come resistere... Sotto lo chalet scoprono un libro di magia, uno strano pugnale e le registrazioni di un erudito scomparso. La sua voce, sorta dal passato, racconta la sua spaventosa storia e recita parole magiche. Le misteriose parole svegliano la più terrificante delle forze malefiche. E' l'inizio di una notte d'incubo in cui le forze del male si accaniranno contro queste anime innocenti.
- dal booklet de La Casa (definitive edition 2 dvd) eagle pictures 2007 -

8.5.13

Hunger

Steve McQueen
Uk, Irlanda, 2008
92 minuti


"Verrà il giorno in cui tutta la gente d'Irlanda potrà mostrare il desiderio di libertà. Sarà allora che vedremo sorgere la luna »
(The diary of Bobby Sands) Maze, NordIrlanda, 1981.

Antefatto
Irlanda del Nord, 1981
Dal 1969 sono state uccise 2187 persone nei Disordini.
Il governo inglese ha abolito lo status di prigioniero politico a tutti i reclusi paramilitari.
I repubblicani irlandesi iniziano le proteste "della coperta" e "dello sporco" nella prigione Maze.

3.5.13

Flandres

Bruno Dumont
Francia, 2005
87 minuti


"Lo spettatore è “pieno”, sceneggia, interpreta. Per stupirlo occorre “svuotarlo”. Il mio film cerca di lavorare il cuore dello spettatore, di modificare il suo sguardo. Le Fiandre sono un mistero per me. È la mia terra natale: viscerale, sensibile, irrazionale. La cinepresa diventa un microscopio, un apparecchio che scruta il soggetto: ho bisogno della terra per filmare gli esseri umani. Filmandole, le Fiandre restituiscono una parte dell’esistenza umana."
(Bruno Dumont)
 
Andrè Demester (Samuel Boidin, già visto in L'Età Inquieta) è un giovane contadino che lavora nella sua fattoria, situata nelle fredde campagne della Francia del Nord.

1.5.13

Tracce #3 | Sguardi irlandesi

(M) 
Dean Kavanagh
Irlanda, 2010
7 minuti


Capita spesso, che si tragga maggior appagamento da una breve composizione di immagini, sequenze, situazioni, in soli 5 minuti di visione che non da un film di normale durata. La ricerca del cortometraggio, quando non viene effettuata ha scopi di approfondimento (Tracce #1) su un autore già consolidato e conosciuto attraverso le sue opere importanti, porta inevitabilmente alla scoperta di nuovi artisti che, aldilà possano poi rivelarsi futuri talenti o meno, vale comunque la pena di osservare. Certo, ci vuole innanzitutto passione e anche una buona dose di pazienza nell'andare a setacciare tra le fonti informatiche che riteniamo più consone al nostro obiettivo.