29.3.13

The Otherside of the Wall: The Making of Possession

Daniel Bird
Germania, 2009
51 minuti


Visione d'obbligo per tutti gli appassionati di Andrzej Zulawski e del suo cinema convulsivo. Ottimo documentario di Daniel Bird sulla realizzazione di Possession, il capolavoro maledetto del cineasta polacco. Dall'inizio della sceneggiatura alle riprese, dall'anteprima al Festival di Cannes nel 1981 alla rivalutazione attuale come film di culto.

28.3.13

Echi #1 | Bruno Dumont

Nell'attesa di ispirazione per parlare di qualche altro film, voglio nel frattempo inaugurare una nuova sezione (categoria, etichetta, chiamatela come vi pare) che battezzerò ECHI e che utilizzerò per inserire citazioni, pensieri, riflessioni e frasi più o meno celebri di vari autori/artisti. Naturalmente, tutto quello che per una cosa o per l'altra, possa rientrare in sintonia con il cinema quì rappresentato. E Mi sembra giusto iniziare con uno degli esponenti più significativi di questo cinema, Bruno Dumont e una sua frase, detta durante un intervento alla Cineteca di Bologna e che rispecchia molto da vicino il mio pensiero.

26.3.13

Liebster Award VS (Mi avete intrappolato!)

Visione Sospesa ringrazia vivamente gli amici Bombus, Mari e Poor Yorick, per l'assegnazione inaspettata di questo Liebster Award. Premio che fino a ieri manco sapevo che fosse e che di conseguenza mi è piombato addosso come un terremoto! Ora, visto che il Liebster è una sorta di catena di Sant'Antonio, parteciperò anch'io al gioco seguendo le regole imposte, ma una volta sola eh? :)

25.3.13

Stellet Licht (Silent Light)

Carlos Reygadas
Messico, Olanda, Francia, Germania, 2007
132 minuti


Un'importante cosa da chiarire innanzitutto, che servirà, per chi si appresta alla visione, ad una più completa comprensione dell'opera.
Secondo le informazioni raccolte in rete, al momento il film di Reygadas è l'unico che esplora la comunità dei Mennoniti (quì per saperne a riguardo) ed è incentrato su un padre di famiglia, parte di quest'ordine d'ispirazione religiosa che vive a nord del Messico. La lingua originale, così come il titolo è il Plautdietsch e ha origini russe. L'esile intreccio narrativo si snoda attraverso la vita di Johan, sposato con Esther e padre di 7 figli, che ha da tempo una relazione extraconiugale con Marianne. Nonostante la moglie ne sia a conoscenza, Johan vive in perenne conflitto e con un costante peso che non riesce ad alleviare, nemmeno attraverso la preghiera. Dopo l'ennesimo incontro con Marianne, nell'albergo dove lavora come cameriera, l'uomo intraprende un viaggio con Esther, la quale, durante il tragitto viene colta da un attacco cardiaco...

24.3.13

Clean, Shaven

Lodge Kerrigan
Usa, 1993
79 minuti


Peter Winter soffre di schizofrenia: la sua testa è continuamente invasa dal rumore stridente di frequenze sonore, frequenze che provengono dalle ricetrasmittenti che lui crede le siano state inserite, una nella nuca e l'altra nel dito medio della mano sinistra. In più è ossessionato dal riflesso della sua immagine attraverso specchi e vetri, che lui copre continuamente in qualunque luogo si trovi, dai finestrini dell'auto, agli specchi dell'albergo. Quando viene rilasciato dopo anni di internato, il suo unico pensiero è quello di andare a trovare sua figlia che, nel frattempo è stata data in adozione. Le tracce di Peter però, vengono seguite da un investigatore a caccia di un serial killer di bambini...

20.3.13

La Influencia

Pedro Aguilera
Spagna, Francia, Messico, 2007
82 minuti


"Non m'interessa la vita di città o la classe medio-alta. Ciò che m'interessa è la piccola borghesia e il disagio che questa vive nella società odierna... Il mio scopo è quello di ottenere l'autenticità più vera. Se voglio raccontare la storia di un vagabondo, cercherò di trovare un barbone, o una persona che abbia vissuto un'esperienza simile... Gli errori di recitazione o dizione non m'interessano, perchè voglio che un'interpretazione sia la più naturale possibile. Capisco e rispetto il lavoro degli attori, ma dal mio punto di vista è molto più interessante lavorare con gente di strada, almeno capisci che non sta mentendo." - Pedro Aguilera -
Lasciare che la vita si spenga lentamente. Sprofondare nell'abisso dell'apatia, sprofondarne senza riuscire ad ancorarsi più a niente, neanche all'amore verso i propri figli, fino ad un silenzioso e fatale destino...

19.3.13

Afterschool

Antonio Campos
Usa, 2008
102 minuti


Interessante esordio del promettente regista italo-brasiliano Antonio Campos. Presentato al 61º Festival di Cannes nella sezione Un Certain Regard. Accostato spesso ad Elephant di Gus Van Sant (ma personalmente migliore) per la tematica socio-scolastica, Afterschool è un dramma adolescenziale dove si narra di Robert, ragazzo problematico e introverso che studia in una prestigiosa scuola del New England. Amante dei video on-line che spopolano in rete, tra sesso in presa diretta e violenze assortite, Robert decide di iscriversi al corso di videoriprese programmato per il doposcuola. Durante una di queste, assiste all'improvvisa morte di due popolari gemelle che frequentano il terzo anno, la causa: un'intossicazione di cocaina tagliata male. Il preside dell'istituto decide così di far realizzare un filmato commemorativo il cui incarico viene affidato a Robert, il quale però, già scioccato dal tragico evento, rivelerà tutta la sua fragilità interiore fino al sorprendente colpo di scena finale...

17.3.13

Innocence

Lucile Hadzialilovic
Francia, Belgio, Uk, 2004
115 minuti


Prima di tutto, più di una curiosità visto che Lucile Hadzialilovic (altro nome impronunciabile) è moglie di un certo Gaspar Noè, e che ha collaborato come attrice, montatrice e sceneggiatrice, niente di meno che a Carne (1991), Seul Contre Tous (1998) e l'ultimo Enter the Void (2009). Di origini bosniache, la regista approda per la seconda volta a Cannes, nella sezione Un Certain Regard, con questo suo terzo lungometraggio.

15.3.13

Beasts of the Southern Wild

Benh Zeitlin
Usa, 2012
93 minuti


"Vedo che sono un piccolo pezzo di un grande, grande universo. E allora, sento che cosi' deve essere.
Quando moriro', gli scienziati del futuro troveranno tutto questo.
E verranno a sapere che, una volta, c'era una Hushpuppy, che viveva con suo padre a Bathtub."


Inevitabilmente, con le nomination agli Oscar e la recente proiezione nelle nostre sale, Beasts of the Southern Wild (meglio ignorare il titolo scelto per la distribuzione in Italia), film diretto dal giovane esordiente Benh Zeitlin, è quasi diventato un caso mediatico.

12.3.13

Mesa sto Dasos (In the Woods)

Angelos Frantzis
Grecia, 2010
96 minuti

Allacciandomi direttamente a Lost Song, per via dello stretto rapporto tra corpo umano e ambiente naturale, merita una segnalazione questa produzione (molto) indipendente che ci arriva direttamente da quella Grecia che negli ultimi tempi si sta affermando come una fucina di interessantissime cosette decisamente borderline, grazie ad autori come Lanthimos (Kynodontas, Alps), Marinakis (Black Field), Tsangari (Attenberg).
Tra questi nomi si aggiunge Angelos Frantzis, che dirige e scrive (sceneggiatura improvvisata assieme ai tre protagonisti durante le riprese) questo Mesa Sto Dasos, pellicola fortemente simbolica che s'inserisce a pieno titolo in quella categoria di film da odiare o amare, senza vie di mezzo, girata in digitale con una videocamera amatoriale e presentata nella competizione ufficiale del festival polacco Era New Horizons.

8.3.13

Lost Song

Rodrigue Jean
Canada, 2008
106 minuti


La cantante lirica Elisabeth e suo marito Pierre, decidono di trasferirsi con il loro primo figlio appena nato in una capanna nel bosco, un luogo in cui Pierre ha vissuto parte della sua infanzia e dove sua madre, Louise vive nella cabina accanto. L'uomo pensa che l'allontanamento dalla città per un breve periodo, sia la cosa migliore per il riposo della neo-mamma. In realtà, Elisabeth si sente presto isolata dal resto del mondo e questo suo stato d'animo viene esacerbato dalla continua irrequietezza del bambino, che tra continui pianti isterici non vuole saperne ne di mangiare, ne di dormire (ricordando molto da vicino una situazione simile a quella che vive Noomi Rapace in Daisy Diamond di Simon Staho).

7.3.13

The House (Namai)

Sharunas Bartas
Lituania, Francia, 1997
118 minuti


Visione indispensabile per completare il percorso lungo il Corridoio dell'umanità rappresentato da Bartas.
Dalla palazzina di un quartiere degradato di periferia, ci si affaccia sul giardino di un'antica dimora fatiscente immersa nel bosco. Il cammino continua all'interno di ampi saloni semioscuri, illuminati solamente dalla debole luce del sole che filtra dalle finestre. E anche quì, riflessi, ritroviamo gli stessi volti assenti che scrutano al di fuori in cerca dei loro ricordi; gli echi del regime sovietico riaffiorano attraverso gli occhi della vecchiaia, i giochi sui prati innevati, attraverso quelli dell'infanzia...

6.3.13

The Corridor (Koridorius)

Sharunas Bartas
Lituania, Germania, 1994
82 minuti


The Corridor segna l'inizio di una variante di percorso nella filmografia di Sharunas Bartas, un percorso che continuerà in maniera ancor più evidente con il successivo The House (1997); i due film potrebbero infatti costituire un dittico, in quanto essi si svolgono completamente in luoghi chiusi, fatiscenti, affollati da abitanti dal passo bradipo, assenti, svuotati e sospesi in un tempo popolato di ricordi.

5.3.13

Cannibal Love (Trouble Every Day)

Claire Denis
Francia, Germania, 2001
97 minuti


Il dottor Shane Brown (Vincent Gallo) e la moglie June sono in viaggio di nozze a Parigi. Lo scopo reale di Shane, che soffre di continue emicranie ed allucinazioni, è quello di mettersi in contatto con il ricercatore e collega francese Semeneau, bandito dalla comunità scientifica a causa di alcune ricerche sugli effetti che certe piante amazzoniche hanno sul cervello umano, in particolar modo sulla libido. Un tempo Shane, in Guyana, si sottopose assieme a Corè (Beatrice Dalle), la moglie di Semeneau, come cavia per l'esperimento, il quale consisteva nell'ottenere un aumento della libido, ma che aveva come effetto collaterale l'insorgenza del cannibalismo durante l'accoppiamento. Ora, Corè vive segregata in un appartamento per evitare qualsiasi contatto con le persone, contatto che per quest'ultime, risulterebbe fatale...

Corpo Celeste

Alice Rohrwacher
Italia, Svizzera, Francia, 2011
95 minuti
 

Marta è una tredicenne che dopo dieci anni vissuti in Svizzera fa ritorno con la madre e la sorella maggiore a Reggio Calabria, la sua terra d'infanzia di cui però non conserva nessun ricordo. La ragazzina, particolarmente sensibile e intelligente, si ritrova improvvisamente spaesata, rinchiudendosi in se stessa (complici anche i problemi famigliari) e cercando di adattarsi a questo nuovo mondo per lei sconosciuto; un Sud dominato dal degrado urbano e sociale, edifici abbandonati, ansia da consumismo, in cui anche quella comunità religiosa dove Marta si appresta a prepararsi per il sacramento della cresima, viene intaccata come un virus dai più insulsi modelli televisivi. Solamente l'incontro con un anziano prete, isolato ai confini di un paesino di montagna, aiuterà Marta nel trovare le risposte alle sue inquietudini esistenziali... Finale simbolico!

4.3.13

In Memory of the Day Passed By (Praejusios Dienos Atminimuiv)

Sharunas Bartas
Lituania, 1990
38 minuti

Primo mediometraggio e lavoro di diploma per Bartas, girato a Kaliningrad (Russia), un lavoro più che ottimo direi: una giornata di vita tra le strade, la gente e le vallate di un paese della Lituania, segnato dalla storia...